giovedì 15 novembre 2012

Vellutata di peperoni

Il martedi da noi è la serata della vellutata.
Stanca delle solite zucchine frullate un po' ovunque, ho cambiato ingredienti questa volta, e mi sono dedicata all'arancione, come stagione suggerisce!

Ecco la mia vellutata di peperoni e zucca, dose per 5 persone:

50 g cipolla (equivale a mezza)
30 g olio
350 zucca
450 peperoni rossi (sono circa 2 peperoni)
3 cucchiai passata pomodoro
sale
600 g acqua
una manciata di prezzemolo

Dopo aver soffritto la cipolla, ho aggiunto le verdure e pezzetti e tutti gli ingredienti (tranne il prezzemolo) e ho cotto per circa 25 minuti.
Ho frullato il tutto molto molto bene, e infine ho fatto cuocere per altri 5 minuti con il prezzemolo.

Il risultato è molto buono, e l'odore di peperoni si sentiva in casa anche il giorno dopo!
Noi ci abbiamo aggiunto anche una spolverata di parmigiano e qualche goccia di Tabasco.

Suggerimento: i peperoni rossi sono leggermente aspri. Per averla meno acidognola, mettete un peperone giallo e uno rosso.

La vellutata fumante con la pasta grattini senza uova (foto pessima, lo so...)

giovedì 8 novembre 2012

Ho coltivato un sogno

Ho coltivato un sogno.
Il sogno si è nutrito di sole ed è cresciuto rigoglioso, è sbocciato alla vita ricoprendosi di fiori.
Il mio sogno si chiama Stevia, ed è finalmente arrivato il momento del raccolto.

Ho coltivato un sogno per mesi, ma ora mi sono svegliata.
La stevia ha un forte aroma di liquirizia, e lascia la bocca amara. Impossibile usarla per i dolci... non ci ho nemmeno provato.

Ne ho fatto polvere essiccata, ho provato con lo sciroppo a base acquosa e sto aspettando che maturino i tempi per lo sciroppo a base alcolica. Ma qualcosa mi dice che il risultato non sarà troppo diverso dagli altri.

Ho coltivato un sogno ed è stato bello crederci, ma il dolcificante perfetto, per quanto ne so, non esiste ancora.

Ora mi resta soltanto una bella piantina!


Alcuni rami di stevia prima del raccolto delle foglie. Era alta un metro

Fiori di stevia

Foglie di stevia raccolte da una sola piantina

venerdì 26 ottobre 2012

Treccia morbida "senza"

L'altro giorno Ata, amica blogger, ha pubblicato la sua ricetta per un dolce che ha chiamato "treccia morbida con marmellata".
Ad una rapida occhiata ho capito al volo che era il dolce che fa per me, leggermente rivisto dal punto di vista (nonproprio)vegan, e dunque eliminando le uova, il burro e lo zucchero.

Il risultato è strepitoso. La ricetta originale le trovate qui, la mia è la seguente:

125 g di succo di mela
1/2 cubetto di lievito di birra
325 g di farina 00
55 g olio di mais
45 g malto di riso
buccia di mezzo limone e mezza arancia grattugiati

Sciogliere il lievito nel succo di mela tiepido, poi aggiungere gli altri ingredienti.
Impastare bene e lasciar lievitare per un'oretta.
Stendere poi la pasta a forma di rettangolo, e spalmare al centro della marmellata a piacere.
(Fatene uno strato non troppo spesso altrimenti non cuoce bene la pasta)
Fare dei tagli diagonali sui bordi, e rivoltare i lembi sullo strato di marmellata, quasi ad imitare una treccia.
Spennellare a piacere con latte di soia.
Lasciar lievitare ancora una ventina di minuti mentre si scalda il forno, poi cuocere a 180 gradi per 15-20 minuti.

Alternativa:
Spalmare la marmellata uniformemente su tutto il rettangolo, arrotolare l'impasto e tagliare delle girelle alte un paio di cm. Stendere le girelle sulla carta da forno e cuocere.

Le girelle pronte in teglia prima dell'ultima lievitazione

Le girelle cotte

martedì 23 ottobre 2012

Brioche senza burro

Eccomi qui con una ricetta di cornetti vegani, che ho riadattato dal forum di Cookaround.
La ricetta originale prevede burro e uova, io ovviamente li ho sostituiti e il risultato è stato ottimo!

Eccovi la ricetta modificata, quella originale di Marymag la trovate qui.
Per circa 24 brioches servono:

530 g farina (mista grano e farro)
180 g succo di mela biologico mescolato a latte vegetale
100 g olio di semi biologico
80 g zucchero
50 g di acqua faba (l'acqua di cottura dei ceci)
5 g lievito di birra fresco
vaniglia a piacere
1 pizzico di sale (omettetelo se l'acqua faba era già salata)

Sciogliere il lievito nel latte tiepido (col Bimby 2 min 37 gradi vel 1), aggiungere l'olio e l'acqua faba (1 min vel 4), la vaniglia e lo zucchero (20 sec vel 4).
Infine mettere la farina ed eventualmente il sale (30 sec vel 5).
Impastare per 3 minuti vel. spiga.

Far lievitare nel forno spento per circa 3 ore.
Se iniziate a impastare alle 17, dopo cena potete comodamente procedere a formare i cornetti, che dovranno poi lievitare per tutta la notte. Così la mattina a colazione avete le brioche calde!

Prendere l'impasto in 4-5 volte, stenderlo abbastanza sottile.
Tagliare, con la rotellina della pizza o con un coltello ben affilato, tanti triangoli della base di circa 12-14 cm (vedi foto)







Arrotolare partendo dalla parte larga (la base del triangolo) e dargli la forma di cornetto.
Spenellare con latte e zucchero, poi lasciare in forno spento per tutta la notte, con una tazzina d'acqua dentro.
La mattina togliere la tazzina e senza muovere le teglie accendere il forno a 180 gradi.
Quando è a temperatura, mettere ventilato.
Dopo circa 20 minuti sono pronte. Ricordatevi comunque di invertire le teglie per cuocere le brioche in modo uniforme.

Spolveratele di zucchero a velo, farcitele a piacere o mangiatele così semplici. 
Sono buonissime!


La mia brioche appena sfornata

La brioche al suo interno




venerdì 19 ottobre 2012

La minestra "perfetta"

Si, ormai lo sapete, le minestre sono sempre un po' tutte uguali.
Variazioni sul tema ce ne sono tante, ma alla fine sempre di minestra si tratta.
Ma a noi, piacciono tanto, che ci posso fare?

Vi posto la mia variazione sul tema più riuscita, che per una semplice dimenticanza era pure senza olio, ideale quindi per una giornata di depurazione per l'organismo.

Per 4 persone (che mangiano, eh!)

600 g di zucchine
1 carota
300 g zucca
5 pezzi di cuori di carciofi (i miei erano congelati)
un pezzettino di cipolla abbastanza piccolo
600 g acqua fredda
sale grosso qb

Ho semplicemente messo sul fuoco tutto insieme e cotto per 20 minuti.
Poi si frulla molto bene e si lascia cuocere ancora per qualche minuto.
Facilissima, banalissima ma buonissima!

lunedì 8 ottobre 2012

Crema senza zucchero

Ieri ho preparato la crema per i miei bimbi.
Ma siccome di recente stiamo un po' esagerando con i biscotti, ho deciso di farla senza zucchero.
Il risultato è stato lampato in una frazione di secondo da tutti e quattro, e non ho nemmeno la foto.

Dosi per mezzo litro di latte:
1 uovo
50 g malto (di riso)
60 g farina
vaniglia o limone a piacere

Unire tutti gli ingredienti facendo sciogliere bene farina e malto nel latte.
Cuocere mescolando a fuoco medio (con il Bimby 9 minuti, 90 gradi, velocità 4).

La crema che ne risulta, ovviamente, non è dolcissima. Per darle più carattere abbiamo aggiunto un cucchiaio di marsala, che nella crema mi fa impazzire, e poi, a freddo, un girellino di sciroppo d'agave per chi lo voleva.

sabato 6 ottobre 2012

Pan cakes vegani (senza uova nè latticini)

Per la serie "senza uova", stamattina ho preparato i pancakes.

Le dosi per una decina di pancakes vegani del diametro di circa 10 cm sono:

180 g farina
30 g sciroppo di riso
25 g olio di mais
un pizzico di sale
150 ml di latte di soia
50 acqua
2 cucchiaini rasi di lievito per dolci

Ho mescolato tutti gli ingredienti sbattendoli bene con la frusta finchè non sono spariti tutti i grumi ed è venuta una pastella omogenea e abbastanza liquida.
Ho aggiunto anche qualche goccia di essenza di vaniglia, ma è facoltativo.

Poi si procede scaldando una padellina antiaderente e versandoci sopra una bella cucchiaiata di composto in forma circolare di circa 10 cm di diametro.
Quando iniziano a formarsi le bollicine sulla superficie, lasciare cuocere ancora qualche decina di secondi e poi girare dall'altro lato.
Cuocere un minuto e sono pronte! Ne vengono circa 10-12, e si impiega meno di mezz'ora a fare tutto.

Cospargere col famoso sciroppo d'acero, o con marmellata o sciroppo di agave.
Buona colazione!


(a breve segue foto)

sabato 29 settembre 2012

Pastina "grattini" senza uova

Ho letto che un eccessivo consumo di proteine nella primissima infanzia, predispone i bambini all'obesità da adulti. Supportata dal pediatra, dunque, ho deciso di dare ai miei bambini cibi proteici soltanto una volta al giorno.
Ora che c'è l'asilo, ogni giorno mangiano proteine a pranzo: pesce, formaggi, uova, pollo, e ovviamente mai nello stesso giorno i due fratelli!
Quindi le nostre cene sono per lo più prive di proteine, a parte i legumi, che non fanno mai male.

Ieri sera ho dato avvio alla nuova stagione di vellutate.
Mi sono esibita con la nota vellutata di zucchine, in cui questa volta ho cotto della pastina fatta in casa, e per evitare le proteine l'ho fatta senza uova.

Per la pastina per 4 persone (da mettere in una zuppa) ho impastato:
150 g di farina 00  (ahimè, la dieta anti-nichel! )
60 g di acqua
un pizzico di sale

Quando l'impasto era quasi appallottolato, ho aggiunto un cucchiaio colmo di farina e ho frullato il composto per sminuzzarlo tutto.
Con il bimby si fa per qualche secondo a velocità 5, ma con il frullatore normale dovrebbe venire bene ugualmente.
Una volta frullata, stendetela ad arieggiare spolverizzando altra farina per non farla appiccicare tutta.

Il risultato è stata questa pastina cicciotta che all'interno di una vellutata dà tanto gusto da mordere!


Pastina per brodo senza uova

mercoledì 26 settembre 2012

Riso e patate

Mi ci sono voluti anni per carpire la ricetta dalla mia fantastica zia pugliese. Come cucina lei non cucina nessuno... ma non svela i suo segreti!
Finalmente, osserva qua, osserva là, mi ci sto avvicinando, ed eccovi la ricetta del suo meraviglioso riso e patate al forno.

Ingredienti per 2 pirofile grandi (6-8 persone):

800 g di patate a rondelle non troppo sottili
3 pugni di riso
3 cipolle rosse a rondelle sottili
3 cucchiai di pangrattato
3 cucchiai di parmigiano
1 cucchiaio raso di prezzemolo tritato
qualche pomodorino a fettine
acqua fredda salata
olio buono in abbondanza

Come prima cosa mescolare insieme in un tazzone il pangrattato col parmigiano e il prezzemolo.
Ungere bene una pirofila in vetro,  adagiarci sopra uno strato di patate un po' sovrapposte, e ricoprirle con qualche cucchiaino di pangrattato e parmigiano.
Prendere un pugno e poco più di riso sciacquato e distribuirlo sulle patate. Metterci sopra qualche fettina di pomodoro, ma poche.
Fare ora uno strato di cipolle.
Versare dell'olio sopra, e chiudere con un nuovo strato di patate fitte fitte. Terminare con qualche altro cucchiaino di parmigiano e pangrattato e qualche cipolla sparsa qua e là.
Passare qualche giro di olio, infine versare a poco a poco dal bordo l'acqua salata, fino ad arrivare alla base dello strato di patate più superficiale.
In pratica il riso deve essere coperto di acqua.

Infornare a 200 gradi per circa 50 minuti o anche qualcosa in più. Controllate l'aspetto delle patate in superficie: quando sono dorate e non vedete più acqua sottostante, il riso è pronto.

Anche con questa ricetta non abbiamo ingerito nichel, anche se in realtà il discorso patate è un po' controverso.

lunedì 24 settembre 2012

Pollo alla zucca

Negli ultimi tempi sono stata latitante.
Molto latitante! Praticamente ho passato le vacanze a non cucinare e a non aver voglia nemmeno di parlare di cucina. Dunque il blog è passato proprio in cavalleria...

Al ritorno dalle vacanze, questa bellissima notizia mi rallegra l'autunno incipiente: prova per un mese o due una dieta priva di nichel, e che Dio te la mandi buona.
Cosa significa una dieta priva di nichel?
Che puoi mangiare soltanto carne, formaggi e uova.
Cosa significa questo per un nonpropriovegan?
Il disastro assoluto.

Dopo aver passato giorni a rimuginare, mi sono rassegnata ad un periodo di transizione un po' strano, e per questo mesetto condividerò con voi le ricette che sono costretta a inventarmi o modificare seguendo i rigidi dettami della dieta.

Ieri dunque ho cucinato la carne.
Pollo, per non esagerare (non mi si vedrà comprare e cucinare carne rossa, a tutto c'è un limite...).
La ricetta è di Benedetta Parodi, rivista un po' per motivi dietetici.

Per 6 persone:
9 sovracosce di pollo tagliate a tocchetti
4 fette di zucca gialla spesse 2-3 cm, tagliate a dadini non troppo piccoli
700 ml di acqua bollente salata
2 dita di marsala
qualche cucchiaio di farina
2 grattate di noce moscata
un pezzetto di ramo di rosmarino e 3 foglie di salvia
2 spicchi di aglio
sale e pepe a piacere

Mettere i pezzetti di pollo in una ciotola capiente. Versare sopra a cucchiaiate la farina, e agitare la ciotola per distribuirla uniformemente sulla carne. Aggiungerne finchè viene assorbita.
Grattarci sopra un pochino di noce moscata.
Nel frattempo scaldare dell'olio in una padella molto capiente di ceramica, e quando è caldo versarci il pollo infarinato.
Rosolare qualche minuto, poi sfumare con il marsala.
Rosolare ancora un paio di minuti e salare. Aggiungere a piacere una spolveratina di pepe.
A questo punto unire il rosmarino, la salvia, l'aglio tagliato a metà, la zucca e l'acqua, e cuocere per circa 25 minuti, fino a cottura ultimata. L'acqua deve coprire la zucca, altrimenti non si cuoce.
Io ho usato due pentole perchè la mia non era sufficientemente capiente!
Verificare se la cottura è ultimata provando la consistenza della zucca: deve essere tenera ma non sfaldarsi troppo.

Semplice, nutriente e completo come piatto unico, magari con del riso bianco come accompagnamento, ha riscosso un successone!

E per oggi non ho ingerito nichel.



mercoledì 13 giugno 2012

Muffin alle ciliegie

Oggi ho fatto un esperimento, avendo tante ciliegie da smaltire e non riuscendo a mangiarne ancora.
Ho provato a usare la ricetta della torta di mele, ma anziché le mele ci ho messo le ciliegie.
Ovviamente ho modificato un po' le dosi della mia ricetta, e questo è il risultato:

36 ciliegie (saranno circa 250 g)
150 g farina (00 o di riso per averli senza glutine)
50 g fecola
50 g succo d'agave
60 g zucchero
scorza di 1/3 limone grattugiata
50 g latte di soia
1 uovo
mezza bustina di lievito per dolci

Mescolare bene tutti gli ingredienti tranne le ciliegie.
Distribuire nei pirottini dei muffin riempiendoli fino a poco più di metà. Con queste dosi ne vengono 12.
Denocciolare le ciliegie, tagliarne a metà 24 e lasciare intere le altre 12.

Quelle a metà vanno messe nell'impasto, 4 pezzi per ogni pirottino, spingendole delicatamente un po' giù. Quelle intere vanno poggiate sopra (ma considerate che durante la cottura comunque sprofonderanno un pochino).

Cuocere per 17 minuti a 180 gradi.
Sono ottimi!



Prima della cottura
Appena sfornati

Ecco come appaiono dentro


lunedì 11 giugno 2012

Gelato al cioccolato dietetico...

... ma buono per davvero!
Con ingredienti sani e facilmente reperibili.

Ecco qui:

3 banane mature congelate a pezzettini (circa 200g)
150 g latte di soia congelato a pezzettini
50 g sciroppo d'agave
1,5 cucchiaino crema 100% nocciole
1,5 cucchiaio di cacao amaro

Ora frullate bene il tutto... E' fatto! tutto qui.
Ragazzi è fantastico.

Consiglio: se volete un gusto più deciso di cacao, sappiate che aumentandone la dose il gelato diventerà più "pastoso", non so come spiegare, meno soffice. Ma comunque buonissimo.


Il mio gelato ciocco-banana!

venerdì 8 giugno 2012

Torta salata asparagi e zucchine

Questa pizza rustica è uno sballo! superiore a qualsiasi aspettativa, giuro.

Vi servono:
2 zucchine
350 g asparagi
1 cucchiaino pesto
1 cucchiaino dado vegetale
150 g latte (vaccino o di soia)
2 porri
2 spicchi di aglio
olio
pasta per pizza qb per foderare una teglia (200 g circa)

Pulire gli asparagi (si butta la parte troppo dura alla base e si toglie con un pela patate la buccia dei gambi più grossi) e bollire per 5 minuti in acqua bollente.
Soffriggere aglio e porri per qualche minuto nell'olio con un po' di acqua; aggiungere le zucchine a rondelle e gli asparagi bolliti, e cuocere 3 minuti circa.
Infine aggiungere il latte, il pesto e il dado e cuocere altri 3-4 minuti.
Stendere la pasta della pizza abbastanza sottile in modo da ricoprire il fondo di una teglia (diam 24 cm) e da creare dei bordi alti circa 3 dita.
Frullare grossolanamente le verdure e versare sulla base di pasta.
Se avanza della pasta, creare delle formine con gli stampi per biscotti e posare sopra come guarnizione.

Infornare per 30 minuti a 200 gradi

Torta rustica agli asparagi e zucchine
(scusatemi la foto con carta forno!)


mercoledì 6 giugno 2012

Purè vegano (col Bimby)

Questa sera avevo le patate. Cosa rara a casa mia, perché non le compro più da tempo.
Non avendo il coraggio di accendere il forno per farle arrosto, ho optato per un purè veloce, col Bimby.

Ecco qui la ricetta:
1 kg di patate sbucciate e a pezzetti
450 g di acqua
2 cucchiai di parmigiano vegano
latte di soia qb per amalgamare
sale

Mettere la farfalla nel boccale e cuocere patate, acqua e sale a 100 gradi per 25 minuti, velocità 1.
Una volta finito frullare a velocità 5 per qualche secondo, versando il "parmigiano" e il latte di soia dal foro del coperchio.

N.B.
Anche in questo caso non dovete aspettarvi il sapore classico del purè. Se lo volete proprio uguale, allora lasciate stare tutta la veganità e metteteci latte e parmigiano vero!
Ma se lo volete vegano il sapore è per forza diverso.
Per chiarire, Dede ne ha presi 3 piatti... Luca lo ha mangiato volentieri con una grattugiata di parmigiano vero sopra. Io l'ho apprezzato molto così com'era.
Provatelo e fatemi sapere!

giovedì 31 maggio 2012

I consigli della Ra

Molto di voi già sanno che io uso molto l'aloe per tante cose.
Da bere come integratore di mille sostanze e rafforzatore del sistema immunitario; come gel per scottature, punture di zanzare, contusioni; uso un'altra pomata a base di aloe quando mi viene il mal di testa da cervicale, ed è fantastica. Quindi la consiglio caldamente, purché siano prodotti seri, e non con l'aloe soltanto nel nome!

Ma come sapone e shampoo, sono ormai passata al mitico sapone di Aleppo. Lo si trova in vendita nei negozi naturali e -giuro!- non ho una percentuale sulle sue vendite!
E' solo che l'ho conosciuto soltanto di recente, e mi dispiace perché ad averlo saputo prima l'avrei usato fin dalla nascita per i bambini. Quindi mi fa piacere consigliarlo a chi non lo conosce ancora.

Non ha nulla a che fare con l'aloe, ed è fatto esclusivamente di sostanze naturali. Viene prodotto con olio di oliva e di alloro. Ha molteplici proprietà, ma prima fra tutte il fatto che non irrita la pelle, e dunque con i bambini non uso più altro per lavarli.
Considerate che puzza proprio tanto... ma in breve l'odore va via.
E direi che poter evitare di lavarci con tanta roba chimica è proprio un grosso passo avanti.

venerdì 25 maggio 2012

Polpettine di pesce

I vegani non mangiano nemmeno il pesce.
I vegani sono fantastici, riescono ad assumere le giuste proteine e sostanze fondamentali in modo alternativo a quello a cui siamo abituati, e non è facile diventare vegani, soprattutto se non hai una guida che ti aiuti in questo.
Io ne ho di strada ancora da fare, e per il momento il pesce lo mangio.

Benedetta Parodi una volta ha fatto delle polpette di merluzzo e gamberetti al forno, e ho pensato di trarre ispirazione da quelle. Ovviamente lì c'erano uova e parmigiano, ma siccome mescolare diversi tipi di proteine animali non è che sia un'ottima cosa (anzi...), o mangi pesce, o formaggio, o uova.

Le mie polpette sono diventate tutt'altra cosa, ma l'idea originale è ispirata a lei, lo ammetto!

Ho usato:

400 g pesce persico
200 g alici senza lische
una grattata di scorza di limone
una grattata di zenzero (ma mettetene poco perché si sente tanto!)
un cucchiaio di pane grattugiato (o 2 se il composto frullato è troppo morbido)
un cucchiaio di formaggio vegano
un cucchiaino di dado vegetale fatto in casa
un cucchiaio di mandorle frullate
prezzemolo tritato una spolverata

Ho messo tutto quanto nel frullatore e azionato alla massima potenza.
L'impasto è venuto sodo e soffice, facile da modellare in polpette.
Con queste dosi ho riempito una teglia di polpettine grosse quanto noci.
Ho versato dell'olio sopra le polpette prima di infilarle in forno a 180 gradi, fino a doratura.

Sono buone e facilissime da rifilare ai bimbi senza problema di spine e senza che facciano troppe storie perché il pesce non lo vogliono... I miei ne hanno mangiato una decina a testa... ma che ve lo dico affà!


Polpette di pesce


giovedì 24 maggio 2012

Il gomasio, questa fantastica invenzione

Sicuramente tutti abbiamo sentito dire di ridurre l'uso di sale in cucina.
Io, oltre alle fonti canoniche, ho una vocina domestica personale che mi ripete tutte le volte che mi vede mangiare: "Usa poco saaaaleeee"
Interpreti e contesto sono mia madre quando aggiungo il sale sulla pasta che cuoce completamente senza sale.
Ok, c'è un limite, dico io.
Ma al di qua di questo limite, è stato inventato il gomasio, per salare riducendo l'apporto di sodio.
Facilissimo da preparare, gustosissimo da mangiare, dovrete solo resistere alla tentazione di mangiarlo a cucchiaiate, come la sottoscritta ogni volta che lo prepara.

Ingredienti:
7/8 cucchiai di sesamo (dipende da quanto lo volete salato)
1 cucchiaio di sale fino, INTEGRALE (ve l'avevo già detto di usarlo integrale, senò si riduce tutto a puro sodio...)

Tostare il sesamo in una padella, a fuoco moderato, facendo attenzione perché ad un certo punto inizia a saltare e schizzare fuori dalla padella. A quel punto direi che è pronto. Comunque, anche se non salta, quando lo vedete più scuro è ora di spegnere (circa 10 minuti)
Attenzione anche a che non bruci, ci vuole un attimo! La padella va sempre mossa.
Tostare per un paio di minuti anche il sale, poi unire insieme.
A quel punto se avete un pestello -che ve li dico a fare?- usate quello e tritatelo grossolanamente! Altrimenti fate delle veloci frullatine con un frullatore ad immersione, in modo che alcune parti restino intere e altre siano polverizzate.

Si conserva a lungo in un barattolo di vetro, va usato semplicemente al posto del sale, a crudo. Sulle insalate, sulla carne (per chi la mangia, chiaro), sul pesce, ecc. ecc., ed è buonissimo!

Ieri in un negozio di cose naturali ho trovato un gomasio aromatizzato, e mi ha dato un'idea in più.
Al gomasio classico, aggiungere a piacere

paprika
curcuma
curry
peperoncino

in base al vostro gusto.
Vado subito a provarlo e poi allego una foto!

Eccomi qui con le foto.


Il sesamo quasi del tutto tostato
Il gomasio "base" è pronto
Prima di mescolare le spezie

domenica 20 maggio 2012

Crostata ricca senza burro-zucchero-glutine

Ragazzi, oggi ho fatto una crostata ripiena di quelle da sognarsi la notte.... fantasmagorica!
Se poi pensate che è senza burro e senza zucchero, direi che diventa ancora più adorabile.
Ecco qui la mia ricetta.

150 g mandorle non tostate
120 g farina riso + 30 g farina integrale (ma per un risultato 100% privo di glutine mettere tutta farina di riso)
3 pezzetti di buccia di limone
1 uovo
50 g sciroppo di agave
50 g olio biologico di mais
vaniglia
lievito 1/2 bustina

pinoli e uvetta a piacere
1 cucchiaio abbondante di marmellata (io l'ho messa di fichi)
1 mela
2 grosse fragole fresche

Ecco, si, ci sono un sacco di ingredienti... ma d'altra parte l'ho chiamata "ricca", giusto?
Procedimento:


Frullare le mandorle con la buccia del limone, aggiungere le farine, l'uovo, l'agave, l'olio, il lievito e la vaniglia, oltre ad un pizzico di sale.
Impastare tutto grossolanamente come per le comuni paste frolle.
Versare 3/4 dell'impasto bricioloso su una teglia (diametro 20-22 cm circa) e compattare appena con le mani.
Sopra spalmare la cucchiaiata di marmellata, poi affettare a pezzi sottili la mela, versare una manciata di pinoli, volendo uvetta, le fragole. Infine ricoprire col resto dell'impasto sbriciolato sopra il più uniformemente possibile. A me non è bastata per coprire tutto, ma è normale, viene benissimo lo stesso.

Cuocere a 180-200 gradi per 25 minuti circa, finchè non è bella dorata.

E poi gustatela... ma che buona, giuro!

La crostata prima della cottura

Dopo 25 minuti di forno

L'interno




mercoledì 16 maggio 2012

Lenticchie alla moda di Ceylon

Ecco una ricettina fantastica delle lenticchie che fanno in Sri Lanka.
Ho provato a riprovato, un po' andando a tentoni e un po' cercando di interpretare una ricetta datami da un cingalese doc, che non sapeva nemmeno i nomi italiani dei cibi, e alla fine direi che il risultato è di tutto rispetto.
Ecco qui, provatele se vi piacciono i sapori esotici!

100 g lenticchie rosse sgusciate
3 bicchieri di acqua calda, con dentro sciolti
3 cucchiai di latte in polvere di cocco ( si trova nei negozi etnici)
mezza cipolla a pezzettini
uno spicchio d'aglio tagliato in 3-4 pezzi
un pezzetto di peperone verde tagliato sottile
1 cucchiaino colmo di curry
mezzo cucchiaino di curcuma
un pezzetto di cannella
peperoncino, olio e sale qb

Soffriggere nell'olio la cipolla e il peperone, aggiungere le spezie e mescolare bene.
Unire le lenticchie e il latte di cocco e cuocere a fuoco medio-basso per circa 15 minuti.
Salare a piacere solo alla fine della cottura.
Se si asciugano troppo aggiungete ulteriore latte di cocco caldo.

...Sono favolose!

lunedì 14 maggio 2012

Nutella fatta in casa

Ciao, stamattina volevo fare le crepes con la nutella, e mi sono accorta che mi mancava un ingredientino appena appena necessario: la nutella.
Mi sono ricordata che nel mio ricettario del Bimby ce n'è una, e che era anche molto molto buona, e ho deciso di fare quella.
Alla fine ci siamo mangiati un bicchiere intero di nutella... senza crepes! ma che buona!

Vi posto la ricetta riveduta e corretta da me in base alle mie regole "senza": poco zucchero - pochi grassi.

30 nocciole tostate per circa 5 minuti e spellicinate il più possibile
20 g zucchero
40-50 g succo di agave (si, si, uso sempre questo perché rispetto allo zucchero, che ha indice glicemico 100, questo ce l'ha di 28)
3 cucchiai di cacao amaro
3 biscotti secchi
40-50 g latte (di soia o di mucca o come volete)
un cucchiaino di olio di mais

Frullare le nocciole con lo zucchero e ridurle in polvere. Unire il cacao, frullare, unire i biscotti, frullare, infine unire l'olio, l'agave e il latte. Frullare il più possibile: con il Bimby si frulla tutto a velocità 6 e infine gli ultimi 10 secondi si omogeneizza a vel.8.

La nutella è pronta!

Una volta assaggiata vi renderete conto che quella comprata sa soltanto di finto...
Come si conserva? NON LO SO! non mi è mai successo di doverla conservare! ;)

Un cucchiaino di "nutella" con goccina
Indice di gradimento


venerdì 11 maggio 2012

Muffin "senza" alle fragole

Se vi sentite in vena di esperimenti "arditi", allora potreste provare questi muffin "senza".
Tratti dal libro  di A.Villarini e G.Allegro Prevenire i tumori mangiando con gusto.
Siccome non ce la faccio proprio a leggere una ricetta e ripeterla uguale, dovrete accontentarvi di quella con le mie modifiche. Eccola qui dunque:

100g fragole fresche
70 g uvetta ammollata in acqua
50 g succo d'agave
200 g farina gialla
100 g farina integrale*
100 g farina 00 *
(*potete altrimenti mettere direttamente 200g di farina tipo 2)
200 ml latte di soia (o 100 ml latte vaccino e 100 acqua)
50 g olio di mais
1 bustina lievito
sale un pizzico

Come per tutti i muffin, mescolare prima gli ingredienti secchi e poi quelli liquidi, e infine aggiungere le fragole e pezzetti.
Mettere nei pirottini fino a circa 2/3, e cuocere a 180 g per 25 minuti in forno caldo.

Non arrendetevi al primo morso, che vi lascerà delusi!
Già dal secondo sentirete un sapore diverso, e poi ancora un altro... insomma, sono pseudo-dolcetti veramente sfiziosi, grazie all'unione della farina di mais con il dolce delle uvette e l'agrodolce delle fragole.
Certo, non vi aspettate i muffin con le gocce di cioccolato che vediamo esposti in autostrada!
Con questi, quando ne mangiate, avrete i sensi di colpa praticamente nulli, perché non contengono alimenti che alzino l'indice glicemico eccessivamente.

Ora vado a mangiarne un altro, eheh!

mercoledì 9 maggio 2012

Torta rustica alle zucchine

Nata da un esperimento "pilotato" da una foto che ho visto in giro chissà dove, ecco la mia nuova torta rustica.

Una dose di pasta choux senza uova
2 zucchine a rondelle
1 spicchio d'aglio
120 g latte
1 uovo
80-100 g prosciutto cotto
3-4 bocconcini di scamorza affumicata
120 g mozzarella per cuocere (quindi non acquosa)
dado vegetale 1/2 cucchiaino

Stendere 2/3 della pasta choux nella teglia, quindi coprirla col prosciutto cotto.
Soffriggere appena l'aglio con l'olio, unire le zucchine e il dado e cuocere 2-3 minuti.
Aggiungere il latte e lasciar cuocere altri 5 minuti. Togliere l'aglio, che è meglio.
Una volta intiepidito l'impasto aggiungete l'uovo un po' sbattuto e versare sulla pasta coperta dal prosciutto.
Sbriciolarci sopra le scamorzette, la mozzarella e la pasta choux rimasta, in modo da lasciarla tutta frollosa.

Cuocere in forno caldo a 200 gradi per 30-40 minuti.
E' fantastica!



Torta rustica alle zucchine





venerdì 27 aprile 2012

Farro in insalata

Oggi voglio postare una ricetta di una insalata di farro portata al picnic del 25 aprile da una mia amica.
Semplice ma gustosa, ritengo che sarà molto gettonata questa estate come pranzo da preparare prima di andare in spiaggia e mangiare fredda al rientro!
Ecco gli ingredienti (le dosi sono ad occhio, in base ai vostri gusti!)

Farro bollito
pesto a piacere per condire bene il farro
pomodorini ciliegini tagliati in 4 parti
tonno sbriciolato con una forchetta

Ovviamente va condita quando il farro non è più bollente, per non annerire troppo il pesto e non "ammosciare" i pomodori!

Grande piatto! Grazie

domenica 22 aprile 2012

Polpette di soia ai piselli

Se proprio dovete mangiare un cibo che non sia biologico, ecco, fate in modo che questo non sia la soia. Alimento più geneticamente modificato della soia non esiste, e nelle coltivazioni intensive non badano certo a risparmiarsi schifezze pur di renderle più produttive.
Ho recentemente provato le polpette di soia in un ristorante cingalese, e mi sono appassionata a quel tipo di cucina.
Sto provando a fare diversi esperimenti, e inizio a condividere questo piatto veloce e semplice: le polpettine di soia (che di cingalese non hanno proprio nulla, ma solo le più semplici da fare).
Nei supermercati biologici (tipo Naturasì) si trovano delle buste di polpette di soia disidratate, biologiche.
Una volta reidratate si possono cucinare in mille modi diversi, come delle polpette di carne.

La mia prima ricetta è la seguente:
300 g piselli surgelati
una cipolla piccola
olio qb
130 g soia disidratata

Soffriggere dolcemente la cipolla e poi unire i piselli. Cuocere una decina di minuti.
Nel frattempo far bollire una pentola di acqua e aggiungere del sale o del dado vegetale fatto in casa. Non vi ho mai parlato del dado vegetale fatto in casa? Male, rimedierò al più presto!
Versate circa 35 g di polpette secche per ogni persona e fatele bollire per 10 minuti.
Una volta scaduto il tempo scolatele e lasciatele riposare qualche minuto.
Intanto i piselli si saranno già cotti parzialmente. Unite le polpette scolate ai piselli, salate a piacere e aggiungete dell'acqua per finire la cottura senza che si asciughino troppo (circa altri 10 minuti).

Ecco qui un facilissimo spezzatino (di soia) coi piselli!

Il digiuno

Lo avevo annunciato, un post che descrivesse il mio digiuno, ma non l'ho mai scritto.
Oggi mi sono decisa.
Non voglio convincere nessuno della mia scelta, quindi non parlerò delle motivazioni che stanno alla base di tutto. Se qualcuno fosse interessato all'argomento, basta digitare "digiuno terapeutico" su qualsiasi motore di ricerca e troverà abbondanti spiegazioni. A me sono bastate due righe per capire che era la cosa che faceva al mio caso, e da quel momento mi sono accuratamente documentata.

In questa sede voglio soltanto raccontare cosa è successo a me lo scorso novembre, quando ho digiunato per 4 giorni.
Bazzecole, rispetto a quello che ci vorrebbe per un serio digiuno terapeutico, ma con 2 pupi da seguire e la casa da gestire è impossibile restare a riposo, cosa fondamentale nei periodi di digiuno. E dunque ho interrotto.
Però ogni lunedì mi prendo un giorno di pausa per stomaco e intestino, e non mangio. Bevo soltanto un centrifugato di un frutto ad ogni pasto, e questo mi serve a non avere giramenti di testa né fiacchezza.
L'unica costante di ogni periodo di digiuno è il freddo che mi assale la sera.

Ma ecco qui il mio resoconto.


Giorno 1
Inizio a digiunare dopo una forte cura di farmaci che mi ha debilitata. Voglio purificare il mio corpo da tanti "veleni"...
Nessun sintomo particolare. Assenza di fame. Alle 19 inizia una leggera tachicardia e lieve affanno. Se sto completamente a riposo il cuore rallenta. 
Notte: sete continua, ogni 40 min sveglia, forti dolori alla schiena

Giorno 2:
Lieve mormorio di stomaco ma non fame. A fare sforzi mi gira la testa. Lingua biancastra.
Pomeriggio la testa gira molto, è come in un pallone.
Sera mal di testa, ho freddo, muscoli indolenziti. 
Notte forte tachicardia, insonnia e giramenti di testa. Ho preso un cucchiaino di succo di agave ed è passato all'istante ogni fastidio.

Giorno 3: 
Capisco che il digiuno totale a sola acqua è troppo estremo per lo stile di vita che faccio. Decido quindi per una spremuta d'arancia ai pasti. Sono sempre debole e mi gira la testa se mi muovo. Pipì limpida e alito fresco. Boh! Dicono che con il digiuno la pipì diventi scura e l'alito un po' pesante. Sono tutta strana, io?
La sera ho freddo ma mi sento meglio, più in forze

Giorno 4:
Le forze di mattina non ci sono proprio! Faccio tutto a rilento. Ho la lingua molto bianca e una pancia piatta fantastica! Dovrei pensare a fare domanda per diventare velina... 
Tutto come ieri. Mi sono arrabbiata e questo mi fa rimanere senza fiato e mi è venuto molto freddo

Giorno 5: inizio a rompere il digiuno con la frutta, ma non mi va nulla. Vorrei continuare senza mangiare, ma non è il caso. Mezza mela a colazione che mi nausea.
Un mandarino a pranzo.
Un caco a merenda che non digerisco bene ma mangio volentieri (certo il caco non è il massimo dopo 4 giorni a digiuno! Ma di quello avevo voglia) Arancia a cena.
Mi arrabbio così tanto che sono esausta e ho dei dolori alla schiena. Mi sono stancata troppo, e noto che sono moooolto più nervosa, reagisco in modo violento a piccole cose che non meritano tanta rabbia.
Il latte c'è ancora, poco, ma il bambino non si lamenta.
(Solo in seguito mi hanno detto che non bisognerebbe allattare a digiuno, perché le tossine vengono espulse anche attraverso le ghiandole del latte. Ma io non lo sapevo)

Giorno 6:
Ho perso 5 kg! Devo ammettere però che ho una faccia scavata e brutta, non mi piaccio per niente.
Oggi verdure crude. L'intestino riprende la sua attività dopo 5 giorni di vacanza.

Giorno 7:
Ricomincio a mangiare normalmente, o quasi. Un digiuno breve non richiede lunghissimi periodi per riprendere la dieta solita, quindi riprendo. Ovviamente non mi abbuffo né mangio cose pesanti, però noto che digerisco più a fatica. Il mal di spalla e di schiena non li sento praticamente più! 

lunedì 16 aprile 2012

"Parmigiano" vegano

Bè, se pensate di aver trovato la ricetta del sostituto identico del parmigiano allora non provateci nemmeno a farlo... ho letto in vari siti che ci sono persone che ne vanno pazze e dicono che è talmente buono che dà dipendenza.
Lo ammetto: per me non è così. Una bella grattata di parmigiano delle vacche rosse (anche se non so cosa siano ste mucche rosse...) è proprio un altro mondo. Ma se vogliamo essere un po' più vegani, allora lasciamo latte e latticini ai bambini e dimentichiamoli quanto più possiamo.

Ecco quindi un insaporitore dei cibi che può essere usato al posto del parmigiano. Potete sbizzarrirvi in base al vostro gusto. Direi che i criteri base sono questi:

Frullare molto bene uguali quantità di:
lievito alimentare in fiocchi
germe di grano
mandorle (facoltativo)
noci (facoltativo)
semi di lino (facoltativo)
chi più ne ha più ne metta...

e aggiungere del sale a piacere. Io mi limito soltanto ai primi 2 ingredienti, quelli base.
Tutte le altre aggiunte vanno in base al vostro gusto e a quello che avete in casa.

Si conserva in un barattolo di vetro in frigorifero.

N.B.
Non può essere usato per gratinare, perché si brucia!

Una cucchiaiata di "parmigiano"

sabato 14 aprile 2012

Lasagne vegetariane

Finalmente!
dopo tanti tentativi, sono riuscita a fare delle lasagne soddisfacenti. Non c'era verso di farle venire succulente e umide come piacciono a me, erano secche e croccanti... ma si può?!
Magari a voi venivano già bene al primo colpo, ma a me ce ne sono voluti diversi di tentativi.

Ecco come le ho fatte:

Sugo: l'ho preparato con un barattolo da mezzo kg di salsa con soffritto di cipolla, sedano e carota e lasciandolo cuocere 15-20 minuti.
Una volta raffreddato ci ho unito circa 350 g di ricotta fresca schiacciandola con una forchetta.

Besciamella leggera:
350 g di latte
350 g di acqua
60 g farina integrale
noce moscata e sale q.b.

Lasagne: ho comprato quelle fresche confezionate MA questa volta le ho bollite un minuto prima di metterle nella teglia, una per volta, anche se c'era scritto che non serve.
A questo punto si procede come al solito: mettere un cucchiaio di besciamella sulla teglia e posare sopra il primo strato di sfoglia.
Coprire con il sugo spalmato uniformemente e poi con la besciamella.
Aggiungere una manciata di mozzarella a pezzettini (io ho usato il panetto per pizza da 400 g) e del parmigiano a piacere.
Posare quindi una nuova sfoglia di pasta e ripetere alternando i vari strati (io ne ho messi 5 o 6), e terminare con sugo, besciamella e parmigiano.

Infornare a 200 gradi per 35-40 minuti.

Queste lasagne contengono molti latticini.
Si può sostituire il parmigiano con del parmigiano vegetale (germe di grano e fiocchi di lievito, v. ricettta) e la ricotta con tofu sbriciolato...

Prima della cottura, per mostrare gli strati
Strato finale

giovedì 5 aprile 2012

I difetti dell'alimentazione

Un amico ha segnalato questo articolo, che tosto copio e incollo per via dell'argomento così affine ai miei principi alimentari. Riporto qui sotto sette punti cardini che sono stata riscontrati come i principali errori dell'alimentazione moderna, infine trovate il link all'articolo completo.

  1. Consumo esagerato di zuccheri e cereali raffinati che incidono negativamente sul metabolismo glicemico, sulla produzione di insulina e sul sovrappeso.
  2. Consumo eccessivo di grassi saturi di origine animale, di oli vegetali e di grassi idrogenati e insufficiente apporto di acidi grassi polinsaturi come l’olio di pesce con aumento della tendenza alla produzione di molecole infiammatorie.
  3. Errata distribuzione dei macronutrienti con eccessiva enfasi sui carboidrati senza distinguere tra versioni integrali e raffinate.
  4. Scarsa densità di micronutrienti tra cui vitamine e minerali a causa in particolare dei ridotti apporti di verdura e frutta.
  5. Equilibrio acido-base alterato per l’introduzione di eccessive quantità di cibi di origine animale acidificanti rispetto alle verdure e alla frutta.
  6. Eccessivo introito di sodio soprattutto tramite l’introduzione di alimenti processati oltre che per l’uso individuale esagerato di sale da tavola.
  7. Ridotto introito di fibra per il massiccio uso di cereali raffinati che ne sono privi rispetto ai cereali integrali e alle verdure.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/04/04/difetti-dell%e2%80%99alimentazione-moderna/202208/

Diciamo che a parte il punto numero 1 (ahi, i dolci!), con tutti gli altri io sono in regola.
E voi?
Meditate gente, meditate.

domenica 1 aprile 2012

Torta di compleanno

Dopo ore di lavoro, ecco la mia torta per Macco.
E' piena di imperfezioni ma nel complesso è stata veramente simpatica da vedere.
La base di pan di spagna era farcita con crema e frutti di bosco.
Il festeggiato ha apprezzato... eccome!

In compenso la foto è proprio brutta, me ne scuso ma è l'unica che ho.



giovedì 29 marzo 2012

Branzino alle erbette

Eccomi di nuovo a scrivere ricette, mentre sto impastando un nuovo sfilatino di pane per un nuovo esperimento.
Il maritone dice che vuole provare sapori nuovi... e accontentiamolo! in fondo basta poco.

Ieri sera ho comprato i branzini di Orbetello, e credetemi sono fantastici. Chi è abituato a quelli del supermercato potrebbe pensare di mangiare tutt'altro cibo, provando questi. Certo è che al supermercato costano meno, ma quelli che si trovano nel mio sono allevati in Grecia, e se è vero quello che dicono in giro non vengono certo nutriti in modo "salutare" per chi poi se li mangia. Antibiotici, ormoni, ecc ecc...
Saranno anche leggende metropolitane, ma un motivo ci dovrà pur essere se costano la metà, no?
Anche quelli di Orbetello sono allevati, ma in mare aperto. Inoltre li ho presi con le interiora, e ho guardato bene com'erano fatte. Me l'ha insegnato un pescivendolo: oltre a guardare la freschezza (occhio lucido, branchie rosso vivo e viscidume a gogò) bisogna controllare il fegato. Se è piccolino e profumato di mare allora non ha mangiato schifezze.
Quelli di orbetello lo avevano un po' più ingrossato di quelli pescati in mare, e avevano un buon odore di mare, misto a una leggera puntina di pappone alimentare, non so come spiegarlo...
Comunque, non essendo ancora tempo di pomodori, né più tempo di patate (anche se io le ho quasi del tutto eliminate, il pesce con le patate è pur sempre molto buono), ho deciso di farlo al naturale. Ed ecco qui la semplicissima ricetta.

Per 2 branzini da 700g circa ciascuno, ho messo in una tazzina da caffè:

2-3 cucchiai di prezzemolo tritato (avendo fatto ad occhio non riesco ad essere più precisa)
4 cucchiaini di sale grosso integrale
un cucchiaino raso di origano
un piccolo ciuffetto di rosmarino tritato
un piccolo ciuffetto di timo
uno spicchio di aglio

Ho pulito e tagliato l'aglio a metà e infilato ciascuna metà nella pancia aperta dei pesci. L'aglio dà molto sapore ma ho visto che se ne metto di più faccio fatica a digerire. Mezzo spicchio praticamente non si sente.
Ho mescolato nella tazzina tutte le erbette col sale, e poi sparso abbondantemente sui pesci.
Ho fatto qualche giro di olio su entrambi i branzini, poi ho lasciato lì ad insaporire per tutto il pomeriggio. Il tempo di riposo non è assolutamente indispensabile, ma il risultato ovviamente migliora.

All'ora di cena ho acceso a 200 gradi il grill del forno con la ventola (dovrebbe esserci in tutti i forni elettrici), o se non lo avete mettete solo il grill, mettete la teglia poco più sopra della metà del forno e versate un bicchiere d'acqua insieme ai pesci. Infornate per 30 minuti circa, sempre in base al vostro forno.
State tranquil se vedete il pesce diventare secco e dorato, è normale! La pelle si asciuga e si secca un po', ma l'interno rimane bello morbido e succoso, se non lo cuocete oltre misura.
Inoltre la pelle così croccantina si leva via che è una meraviglia.
Prima di pulire il pesce e mangiarlo, vi consiglio di versare il liquido di cottura in una ciotolina, in modo da non sporcarlo con lische e squame mentre lo pulite, e poterlo versare direttamente sul piatto pronto.

La semplicità di questa ricetta è evidente, il risultato fantastico, ovviamente se il pesce è buono e se la cottura è giusta... ma che ve lo dico affare? :)


venerdì 16 marzo 2012

Pane



Ecco quindi la ricetta del pane favoloso di cui vi parlavo ieri.
Intendiamoci subito però. Se andate dal fornaio e lo comprate appena fatto, bianco e croccante, con quel buon profumino dolciastro, allora questo va metterà un po' di tristezza addosso.
Soprattutto se pensate al pane che qualche volta fanno in pizzeria nel forno a legna, con l'impasto che usano per le pizze.
Vabbè, quello è un altro mondo, che centra.
Ma noi vogliamo mangiare meglio, giusto?  e il pane bianco, fatto con chissà che farina pergiunta, non solo non dà alcun nutrimento, ma ci rimpinza di zuccheri inutili e sostanze che diventano immediatamente scorie.
Mangiamo integrale quindi, e integrale biologico.

Prendete il vostro lievitino madre e tiratelo fuori dal frigo la sera. Impastate della farina integrale (100-150 g circa) con acqua e lavorate questa pastella con il lievitino. Lasciatelo riposare tutta la notte.
La mattina dopo avrete un risultato del genere (vedi foto): bucherellato, gonfio e dall'odore acido.
Va tutto bene!

Preparate ora:
500 g di farina integrale,
500g di acqua,
100g di semola di grano duro,
100 g di farina di segale,
150g di farina di cereali misti,
un cucchiaio di semi di sesamo
uno di semi di lino,
2 cucchiaini di sale
e il vostro lievitino (deve essere sui 200g almeno)

Impastate bene, bene, bene... e lasciate lievitare 4-5 ore.
A questo punto fatene dei filoncini grandi a piacere e della forma che preferite e lasciate lievitare altre 3 ore circa. Ecco la pasta lievitata. Come vedete non ha l'aspetto gonfio tipico del lievito di birra. Ma a toccarla ci si accorge che è un po' più gonfia


Accendete il forno a 180 gradi e infornate. Portate subito la temperatura a 210. Quando sarà arrivato a temperatura mettete il timer per 25 minuti.



Prima di entrare in forno, dopo la seconda lievitazione


Allo scadere del timer controllate che il pane sia ben cotto, perché non c'è niente di peggio di quando non si cuoce bene del pane nero con lievito madre! nel mio forno basta questo tempo, ma in quel di mia madre per esempio ci vogliono almeno 40 minuti.
Quando è cotto la crosta risulta bella duretta, è pane integrale, ricordatelo, non va lasciato con la crosta soffice perché senò diventa un mattone!

Il pane è cotto

Se tirate fuori il lievitino la sera prima, avrete il pane pronto per cena.
Se volete saltare un passaggio potete farlo lievitare direttamente la prima volta nella forma preferita, ma il risultato non è altrettanto buono.

RICORDATE di togliere sempre via un pezzetto di impasto prima di cuocerlo!
Più lo usate, più il pane diventa buono e perde acidità.
Se una settimana non volete panificare, tiratelo comunque fuori dal frigo e aggiungete farina e acqua reimpastandolo: gli darà nuovo vigore. La mattina dopo lo riponete in frigo e sarà a posto per un'altra settimana.
E' facilissimo! Ci vuole soltanto tanto tanto tempo... ma una volta organizzati vedrete che ne vale la pena!

giovedì 15 marzo 2012

La mia pasta acida

Nel senso di pasta madre, quella che si usa per fare il pane senza lievito di birra, per intenderci.
Si, perché tempo fa ho deciso che siccome non ho proprio niente di meglio da fare nella vita, avrei abbracciato con passione la strada del lievito madre e non mi sarei più fatta corrompere dalla semplicità tentacolare dei cubetti di lievito di birra.
Perché tutto questo? forse perché sono matta, penso oggi.
Ma allora avevo pensato che già che il pane lo faccio in casa, già che lo faccio integrale, a quel punto avrei fatto meglio ad utilizzare un lievito 100% naturale e completo di tutta la gamma di enzimi benefici che si possono avere, contrariamente al comune lievito comperato.
E dunque un bel giorno di parecchi mesi or sono, mi sono decisa ad iniziare l'avventura.

Senza tante complicazioni (si possono trovare almeno tremila ricette di lievito madre, tutte radicalmente diverse l'una dall'altra, con frutta, yogurt, zuccheri e vari altri ingredienti), ho impastato in una ciotolina:

300g di farina integrale
acqua tiepida (della bottiglia) quanto basta per ottenere un impasto molliccio.

Poi ho lasciato il tutto fermentare (o meglio, inacidire) per tre giorni, coperto da un panno.
A quel punto ho preso 1 kg di farina integrale e ho impastato con acqua, 2 cucchiaini di sale e lievito e ho aggiunto il mio lievito nuovo nuovo.
Si fa lievitare l'impasto per alcune ore, poi si fa la forma del filoncino, si lievita altre 4 ore circa e infine si inforna a 220 gradi per una mezz'oretta, dopo averne staccato un pezzetto da conservare come lievito per il prossimo pane.

Ecco, il risultato è stato orribile!
Forse la pasta acida era davvero troppo acida, fatto sta che il pane è cresciuto poco ed era molto molto aspro.
Perseveriamo.
La seconda volta, con la pasta messa da parte la settimana prima e conservata in frigo in un barattolo chiuso, il pane è lievitato di più, non era troppo acido, e il risultato mi ha soddisfatto.

Ma per un risultato fantastico vi darò la ricetta... nel prossimo post!

giovedì 8 marzo 2012

Pasta choux senza uova

Questa ricetta la posto anche qui, nonostante sia già nel post della torta rustica.

Ingredienti:
200 g farina integrale
200 g acqua bollente
40 g olio
un cucchiaino scarso di sale grosso

Sciogliere il sale nell'acqua bollente e unire l'olio.
Versare a pioggia la farina mescolando vigorosamente, impastare fino ad ottenere un panetto sodo e gommoso.
Attenzione: SCOTTA!
(io lo impasto col bimby senza scottarmi)

Se la usate come base per torte rustiche, si cuoce a 200 gradi, spessa circa un centimetro, per una mezz'oretta

Panzerotti della salute

Ho pensato a lungo che titolo dare a questo post. Poi ho scelto questo ma non illudetevi: con i panzerotti libidinosi pugliesi che tutti conosciamo, i miei non centrano proprio niente!
Forse li possiamo chiamare calzoncini? o mezze lune ripiene?
In fondo la sostanza non cambia: sono buoni e leggeri.
Ed ecco gli ingredienti:

un porro
4-5 rape rosse cotte, tagliate a dadini (quelle già pronte in busta vanno benissimo, anche se io le ho bollite da fresche)
200 g mozzarella per pizza
olio e sale a piacere
una dose di pasta choux senza uova (vedi ricetta)

Ho fatto appassire in padella i porri a pezzettini in olio e acqua, poi ho unite le rape, il sale, e ho lasciato insaporire circa 10 minuti.
Ho tagliato la mozzarella a pezzettini. Se volete usare la mozzarella fresca va benissimo, ma prima fatela scolare bene altrimenti i calzoncini-panzerotti-mezzelune si aprono.
Unitela alle verdure intiepidite e mescolate bene.

Ho preparato dei dischi di pasta choux di circa 10 cm di diametro, e ho posato una bella cucchiaiata del composto rape-porri-mozzarella su ciascun dischetto. Con 400 g di pasta sono venuti 8 dischetti, mentre le verdure sono un po' avanzate.
Ho chiuso a metà i dischetti con l'impasto nel mezzo e ho sigillato bene i bordi.
Poi li ho infornati a 200° per 20 minuti, toccandoli bene con le mani bagnate prima di infornare.

Dede ne ha voluti 3 e poi si è pure finito il ripieno avanzato su due fette di pane.
Macco, che in genere è più diffidente di fronte alle novità, ha fatto fuori i suoi due panzerottini in un battibaleno.
A noi grandi sono piaciuti molto, anche spolverizzati con del peperoncino e qualche spezie... peccato che fossero pochi!

mercoledì 7 marzo 2012

Minestra profumata

La mia bio-cassa inizia ad essere troppo grande, data la recente pigrizia della cuoca di casa. Così ho dovuto buttare in pentola una serie di verdure sull'orlo di una fine funesta e porre così fine ai loro tormenti.
Ho messo:

2 cespi piccoli di bietole
1 sedano rapa (vi sfido a trovarlo altrove, eheh!)
1 rapa rossa cruda
1 broccolo di media grandezza
Una carota
Mezza cipolla
40 g olio
600 g acqua
Sale a piacere (ho mai scritto che io uso solo sale grosso? Credetemi, è tutto molto più buono! Non so perché ma provate, basta avere l'accortezza di farlo sciogliere per bene...

Cuoci, mescola e frulla, ti accorgi subito che il sapore è un po' "lasco", data l'abbondanza di verdure dolci. Ed allora ecco l'idea della svolta: un cucchiaino di vero curry di sri lanka: si sente appena ma dà un aroma particolare e sfizioso.
Provare per credere: non è la "solita minestra"!

giovedì 1 marzo 2012

Baci di dama

E va bene che i baci di dama senza burro non hanno senso, che li fai a fare? E va bene che il medico mi ha detto di integrare alcune vitamine con burro e patate.. Ma c'è un limite a tutto!
Io proprio il burro non ce la faccio a metterlo, è più forte di me, dopo un pezzetto che mi pare una montagna mi inizia a tremare la mano e a venire la sudarella, e allora impugno il caro vecchio olio di riso o di mais e cedo alla tentazione del vegetale.

I miei baci di dama sono venuti così tanti (una cinquantina) e carini da sembrare normali, ma metà dose di burro è svanita, puf!
Ecco cosa ho usato:

180 g farina bianca
120 g " integrale
150 g mandorle
120 g zucchero
100 g burro
Olio di mais qb per impastare una frolla (circa 70-80 g)

Ho frullato mandorle e zucchero insieme e unito qualche goccia di vaniglia. Poi la farina e il burro a pezzetti, mescolando velocemente. Avrete una farina leggermente grumosa, quindi iniziate a versare olio finchè impastando non diventi modellabile tipo la pasta frolla.
Fare delle palline grosse come una moneta da 1 euro e mettere sulla placca del forno coperta di carta forno.
Infornare a 180^ per 15-18 min (finchè non diventano dorati), poi far raffreddare.
MI RACCOMANDO! Mangiati caldi non sono buoni!
Unire due palline "incollandole" con cioccolata fusa, e raffreddare in frigo per almeno un'oretta.

Risultato: sanno sempre troppo di burro per i miei gusti, ma almeno ho dimezzato la dose. Su internet mettono tutti tanto burro quanta farina nelle varie ricette! Non ce la posso fare... :)

venerdì 24 febbraio 2012

Dolce di banane

Stamattina la mia bestiolina grande ha voluto sbucciare da solo una banana. Bene! Viva l'autonomia ho pensato. Ma arrivato alla fine l'urlo disperato del suddetto mi ha riportato alla realtà: la banana non era come quella di barbapapà e ne ha voluta un'altra sbucciata da me. Che ovviamente ha spiluccato per metà e poi ha lasciato.
Ma questa é un'altra storia, quello che volevo raccontavi oggi è che mi si é imposta una bella torta di banane, per cui ho riesumato una vecchia ricetta di Marzia Tasca, un po' rivista da me.

1 banana schiacciata
1 uovo
110 g zucchero canna
220 g farina
20 g olio
3 cucchiai d'acqua con mezzo cucchiaino di bicarbonato sciolto dentro
Scorza grattata di 1/2 limone
1/2 busta lievito
40 g uvetta o noci a pezzetti

Impastare semplicemente il tutto aggiungendo le uvette solo alla fine, finchè l'impasto diventa cremoso. Versare in uno stampo per plum cake e cuocere in forno caldo a 180^ per 25 minuti
Io l'adoro, soprattutto quel profumo che si diffonde per casa!

lunedì 20 febbraio 2012

Meringhe

La scorsa settimana è trascorsa ai fornelli per preparare la festa di compleanno a Dede. Di tutto ciò che ho fatto voglio postare l ricetta delle meringhe, per le quali ho riscosso ammirazione unanime :)
Ecco come le faccio

Per ogni albume metto 75 g di zucchero.
Usare una ciotola larga per far gonfiare bene gli albumi.

Mettere nella ciotola gli albumi (senza nemmeno un filo di tuorlo!) e frullare un minuto con lo sbattitore, con un pizzichino di sale. Mentre lascio riposare un attimo aggiungo qualche goccia di essenza di vaniglia. Riprendo a sbattere a velocità massima finchè non diventano a neve fermissima. Da quel momento inizio a versare un cucchiaio di zucchero per volta, sempre frullando, finchè non lo uso tutto.
Il composto deve risultare bianchissimo e sodo.
Formare dei ciuffetti delle dimensioni di circa una noce usando una sac a poche o due cucchiaini da the e disporli un po' distanziati sulla leccarda del forno coperta di carta forno.
Scaldare il forno a 80-100 gradi e lasciar cuocere lentamente per alcune ore (anche 4-5, le ricette che dicono 100 minuti secondo me MENTONO!! Se cuociono in fretta diventano gialle, c'è poco da fare)

Per verificare la cottura io le assaggio. Se hanno il cuore troppo morbido lasciatele ancora, ma si possono togliere quando dentro sono ancora un po' appiccicose.
Si conservano per giorni.
Con 5 uova io ne ho fatte 3 teglie, e sono bastate per 30 persone golosissime!

giovedì 16 febbraio 2012

Tarallini salati

O carrellini salati, come dice Dede.
Ho provato così, ma il risultato non mi soddisfa e vi dirò poi perché:
500 g farina
100 g olio evo
Vino bianco qb (ad occhio direi sui 150-200 g)
Sale qb

Dopo aver impastato bene il tutto, ho fatto tanti tarallini e li ho tuffati in acqua bollente molto salata finché non sono venuti a galla. Poi li ho infornati a 190° per circa 40 min.
Come si fanno i tarallini? prendete dei pezzi di impasto, passateli fra le mani facendoli rotolare finchè non diventano dei cilindrati lunghi e spessi circa quanto un dito, tagliateli a tronchetti lunghi 8-10 cm e unitene le estremità schiacciandole una sull'altra.
Al prossimo tentativo metterò più olio per renderli più friabili, e decisamente più sale. In fondo cosa significa qb?!
Provate con almeno 10 g... Poi va a gusti ma un minimo di sapore deve esserci, no? :)
Posteró la nuova ricetta non appena il risultato sarà degno.

Aggiornamento:
ho provato con 150g di olio. Sembra troppo perché si fa fatica a impastare. Ma non demordo!
Il sale giusto è 15 g per 500 g di farina. Ricordate però che io la uso integrale. La farina bianca forse ha bisogno di meno sale?

martedì 14 febbraio 2012

Vellutata verde

Fa ancora un bel freddo, e non perdo l'usanza di fare una soffice vellutata alla settimana. Macco le adora e se ne mangia tre piatti (perché poi smetto di dargliene), Dede fa più lo schizzinoso ma appena le assaggia cambia idea!
Ecco come fare una facile e gustosa vellutata verde:

250 g piselli surgelati
200 g zucchine (ho quelle buone congelate dalla stagione giusta)
Mezza cipolla a pezzetti
30 g olio
450 brodo vegetale

Soffriggere appena la cipolla e poi unire il resto. Cuocere 30 minuti e a cottura ultimata lasciar riposare un paio di minuti. Quindi frullare il tutto molto bene.
La vellutata è densa e saporita, io aggiungo un pugno di pastina o di riso per cenare solo con quella, ma è un fantastico piccolo antipasto se servita tiepida in bicchierini, magari con della spuma di parmigiano... Che bontà!

mercoledì 8 febbraio 2012

Minestra di lenticchie

Le lenticchie sono un piatto che tutti sanno fare. A capodanno non si sta mai senza, e ciascuno vuole portare le sue, convinto che siano le migliori.
Io non le porto mai, ma devo confessare che dopo quelle che ha fatto una volta Renzo, le mie sono senz'altro le migliori, a pari merito con quelle di mia madre! Eheheh!

Provatele così:
Mezzo pacchetto di lenticchie (250g)
2 o 3 spicchi d'aglio
Un rametto di rosmarino
Olio
vino rosso
Dado vegetale

Dopo aver soffritto in olio e acqua gli spicchi d'aglio tagliati a metà, aggiungere del vino rosso (circa 2 dita di bicchiere) e sfumare.
Unire le lenticchie e il rosmarino e insaporire finchè non sentite un buon odorino. A quel punto unire circa un litro di acqua calda e cuocere per una mezz'ora.
Quando sono cotte unire un cucchiaino di dado vegetale fatto in casa, o altrimenti del sale integrale.
Potete mangiarle già così oppure:
Frullarle quasi tutte e unire dell'altra acqua (una tazza o poco più) leggermente salata. Quando bolle unire dei ditalini e cuocere un min in più rispetto a quanto indicato sulla confezione.
Aggiungere pepe a piacere e un filo di olio crudo su ciascun piatto.
Et voilà! Le vostre migliori lenticchie!

martedì 7 febbraio 2012

Verze al vino rosso

Per la gioia di mio cognato posto questa ricetta, di cui lui è grande estimatore.
Stavo gironzolando su internet per cercare idee per cucinare le verze, e ho unito due ricette. Ecco il risultato, che è davvero buono anche con la pasta! Provare per credere (io non ci credevo!)
Serve:
Una verza
Una cipolla medio-grande
Qualche cucchiaio di passata di pomodoro
Un bicchiere piccolo di vino rosso
Olio
Sale-pepe o peperoncino a piacere

Soffriggi la cipolla a pezzettini in olio e acqua.
Unisci 3 cucchiai di passata di pomodoro e poi le verze a listarelle. Cuocere a fuoco alto,coperto, finchè non dimezza di volume, poi unire il bicchiere di vino rosso, sale e pepe. Cuocere a fuoco lento fino a cottura ultimata

La ricetta è semplice ma contate almeno un'oretta fra tutto, non sono di rapida cottura le verze!

domenica 5 febbraio 2012

I consigli della Ra

Un mio amico mi ha chiesto consiglio su un libro da leggere fra quelli che trovo un pilastro per l'alimentazione corretta. Sono stata felicissima di avere almeno un amico sensibile all'argomento!
Purtroppo tutti gli altri non ci sentono molto da quell'orecchio...

I libri che ho trovato più "illuminanti" sono stati:
"Le ricette del metodo Kousmine" di M. Grassani edito da Tecniche Nuove Edizioni
"Prevenire i tumori mangiando con gusto" di G. Allegro edito da Sperling & Kupfer
e a questi mi ispiro.

I concetti di base sono:

1) evitiamo i grassi animali: siamo già bravissimi a produrne da soli! Quindi intendo il burro e tutti i latticini (consentiti yogurt magro e ricotta saltuariamente), lo strutto, il lardo, la cotenna, ecc ecc.

2) assumiamo cereali e legumi integrali e biologici: contengono sostanze che non possiamo sintetizzare e dunque non possiamo introdurre in altro modo

3) non cuociamo eccessivamente le cose: il calore rovina molte proprietà degli alimenti

4) limitiamoci alla frutta e alla verdura di stagione: se la natura offre certi prodotti e non altri un motivo ci sarà pure, no?

venerdì 3 febbraio 2012

Tonsillite e rimedi naturali

La Rachi ha la tonsillite! Con tanto di placche e febbre, e la dottoressa non ha esitato un istante a pronunciare orgogliosa quella parolaccia: ANTIBIOTICO!
Ma questa volta non mi fregano: stavolta provo a curarmi senza farmaci. "in fondo non è mai morto nessuno di tonsillite" ha detto lei, e io ho deciso di provarci. Ecco come è andata fin'ora, per chi si vuole cimentare un giorno nello stesso tentativo...

Giorno 1: febbre massima 38,5, dolori lancinanti alla tonsilla sinistra. Placche in abbondanza. Ho provato a toglierle con un cottonfioc intinto nell'aceto ma lo sconsiglio: è doloroso e inutile La notte non ho chiuso occhio per il dolore a deglutire. Ma ogni quanto si deglutisce in genere? Spruzzavo uno spray omeopatico della Guna, ma credo che non sia servito a nulla. In genere funziona, stavolta forse ero troppo conciata. Ho fatto gargarismi con aceto e acqua, così poca acqua che mi bruciavano le labbra!

Giorno 2: febbre massima 38, dolore esteso anche a destra. Non fosse stato per mia sorella avrei ingurgitato qualsiasi sostanza pur di placarlo! Ma ho resistito, ancora insonne. Ho continuato col Guna e i gargarismi all'aceto, ho aggiunto 2 pasticche di propoli (quasi) pura.

Giorno 3: febbre massima 37,4. I dolori iniziano a scemare ma ho sostituito al Guna il locabiotal. È uno spray antibiotico ma non di sintesi, non mi fa sentire troppo in colpa! In tutto questo sono già 3 giorni che non mangio nulla. Il corpo a digiuno si guarisce meglio, e la difficoltà a deglutire non mi fa pesare questa scelta. Per come sto gestendo il digiuno scriverò un post apposito, quello è un argomento troppo importante per liquidarlo in due righe... Spero di non dover comunque ricorrere all'antibiotico dopo tutta sta fatica! Per ora tengo duro.

Giorno 4: febbre non misurata. Gola ancora dolente ma oggi a livelli sopportabili e la voce è più corposa. Anche se non di sintesi, anche se locale, lo spray mi ha dato parecchio fastidio allo stomaco. Un corpo a digiuno aborrisce i farmaci, e quello lo è pur sempre evidentemente.
Non ci avevo pensato ed ho sbagliato. Ho dunque rotto il digiuno, sigh...